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Parla Rocco Siffredi: “Io, il porno, l’amore e il sesso… Vi racconto la vita con mia moglie Rozsa”

Parla Rocco Siffredi: “Io, il porno, l’amore e il sesso… Vi racconto la vita con mia moglie Rozsa”

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L’attore e regista ha appena trionfato agli Oscar di categoria. A 57 anni. E non ha la minima intenzione di mollare. “Perché è l’80 per cento di quel che mi piace della vita”, dice

Rocco Siffredi, a 57 anni, non ha alcuna intenzione di lasciare i set pornografici. Da attore protagonista, naturalmente. Al punto che ha appena vinto ben due Oscar del porno, gli Avn Awards, come miglior interprete maschile straniero e per la «miglior scena a due. Anche perché in passato aveva annunciato ben tre volte di voler mollare. E per tre volte ha poi ricominciato. E ora si racconta senza alcun pudore, parlando della sua famiglia di origine, di sua moglie, dei suoi figli, dell’amore e del sesso, che “resta ancora la cosa più bella: è forse l’80 per cento di tutto quel che mi piace nella vita. Non ho mai avuto altre dipendenze. E il sesso non mi abbandonerà mai”, aggiunge Rocco Siffredi. “Dirigerò le mie energie su una sola donna, mia moglie, e sarà molto bello. Lo auguro a tutti i mariti che cornificano le mogli”
LA FAMIGLIA DI ORIGINE – Rocco Siffredi comincia il suo racconto dalla sua famiglia di origine., E da come ha iniziato a pensare di fare l’attore porno: “Tutto è cominciato da ragazzino, dall’età della masturbazione: sono stato letteralmente folgorato dai giornalini porno e ho subito capito che avrei fatto il pornostar: c’era solo il come sarà e dove sarà, ma ero sicuro”, racconta al Corriere della Sera. Che lo intervista proprio in occasione della consegna dei due premi. “Ho avuto due grandi genitori che augurerei a chiunque”, continua Rocco Siffredi, “di quelli che prima di tutto sono per la felicità dei figli e che insegnano i valori importanti. Se non mangiavo mio padre mi rompeva i piatti in testa, se mancavo di rispetto alla zia mi prendevo due sberle, soldi in tasca pochi… Eravamo sei figli, e mia madre doveva risparmiare. Quando hanno capito che volevo fare questo lavoro, ho trovato due complici. Nel nostro palazzo di Ortona c’era gente che criticava mia madre: ma come fai a sopportare una cosa del genere? Rispondeva: senti, io gliel’ho fatto così… e ci fa quel che vuole”.
LA TRAGEDIA DEL FRATELLO MORTO – Rocco Siffredi ricorda anche con struggimento la morte di suo fratello, a soli 12 anni. “Dall’età di sei anni ho vissuto con una mamma impazzita dal dolore”, dice al Corsera. “Quando mi rompeva la roba addosso, pensavo che da qualche parte quel dolore doveva pur sfogarlo. L’ho sempre capita, fino a quando se n’è andata per una cirrosi epatica dovuta a un’epatite non curata durante la guerra. Mi ricordo che la abbracciavo e lei mi mordeva il collo e mi graffiava perché non mi riconosceva più… Claudio era epilettico e morì nel 1971, a 12 anni, soffocato nel sonno per una crisi . Ero all’ultimo anno dell’asilo, quando un giorno vengo prelevato da una signora che non conosco, mi porta a casa e sento gridare… Era mia madre. Mi ricordo mio padre che arriva con la vespetta e il cappellino da cantoniere, guarda in alto verso il balcone con uno sguardo che non potrò dimenticare: aveva capito subito”.

QUEI DOLORI FIN DAI 20 ANNI – Rocco Siffredi, poi, ammette di stare invecchiando: “La bella notizia è che sto invecchiando… Io mi sono ritrovato con mille problemi fisici già a vent’anni, quando in moto ho fatto un brutto incidente, mi sono frantumato tutto, dovevo morire… La macchina mi ha tritato le braccia, ho dovuto mettere delle protesi alle spalle, mi sono operato più volte… Ho avuto tantissimi anni di sofferenza fisica di giorno e di notte… E mia moglie si lamenta. Dice sempre: ogni donna vorrebbe avere Siffredi a letto, ma lui dà tutto se stesso sul set e i suoi dolori me li prendo io… Anche i sensi di colpa mi hanno creato problemi per vent’anni. Mi dicevo: tu ti diverti e tua moglie è a casa con i bambini… In realtà ero lì a realizzare le fantasie degli altri. E, sicuro, lo lascerò il porno, ma il sesso non mi abbandonerà mai. Dirigerò le mie energie su una sola donna, mia moglie, e sarà molto bello. Lo auguro a tutti i mariti che cornificano le mogli. D’altra parte, da qualche anno mi guardo allo specchio e mi dico: ma che ci fai tu con le ventenni… Non mi sento più a mio agio davanti al corpo di una ragazza…”.

 

QUANDO I FIGLI HANNO CAPITO – Rocco Siffredi racconta anche come ha fatto a far capire ai suoi figli che mestiere faceva (e fa): “L’importante è non far finta, non giustificarsi. È stato semplice: ho avuto una compagna super intelligente, che si chiama Rozsa e non ha mai cercato di farmi cambiare idea. Abbiamo fatto la strada insieme. I miei figli dicono che sono fortunato a fare quel che mi piace nella vita… Tanti uomini non riescono a parlare di sessualità neanche con la moglie, figurarsi con i figli. Il risultato è che i ragazzi vengono su guardando il porno, è vero che non è una novità, ma oggi ci sono i video negli smartphone… Siamo noi gli educatori sessuali, sovradimensionati e capaci di fare sesso per ore. E questo non fa che generare insicurezze, perché nessuno si prende la briga di spiegare ai ragazzi che il nostro lavoro è finto, costruito, da professionisti…”.

Parla Rocco Siffredi: “Io, il porno, l’amore e il sesso… Vi racconto la vita con mia moglie Rozsa”ultima modifica: 2021-02-02T10:39:48+01:00da shopper2000
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