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Pamela Prati: «A Roberto Cazzaniga hanno creduto, a me no. Ho pensato al suicidio

La showgirl è tornata a parlare del suo finto fidanzato-promesso-sposo Mark Caltagirone: «La cosa che mi ferisce di più è che intorno a Roberto Cazzaniga si è formato un cordone di solidarietà, quando è successo a me sono stata messa alla gogna»

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Sono passati due anni da quando lo scandalo Mark Caltagirone, apoteosi di ogni finto fidanzato, faceva parlare tutta Italia appassionando anche i non avvezzi al gossip. L’inesistente promesso sposo di Pamela Prati da tempo ha fatto il suo corso, dimenticato dai più. Poi però nei giorni scorsi è venuta fuori una storia simile, o almeno altrettanto incredibile: anche Roberto Cazzaniga è stato vittima di una truffa sentimentale online. Il pallavolista, ingannato online per ben 15 anni da una donna che fingeva di essere la modella Alessandra Ambrosio, s’è ridotto sul lastrico per la finta fidanzata. E la sessantatreenne Pamela Prati, intervistata dal Corriere della Sera, è tornata a parlare del presunto «catfish» – così viene definito negli Stati Uniti – che l’ha portata a credere di essere a un passo dal matrimonio con un uomo in realtà inesistente. Spiegando: «Quando ho realizzato che era tutta una finzione mi sentivo svenire, mi mancava l’aria. Una violenza psicologica terrificante. Non l’ho mai detto prima, ma ho anche pensato di togliermi la vita. La fine di una storia è sempre un trauma, ma scoprire che una persona addirittura non esiste è uno choc psicologico. La cosa che mi ferisce di più è che intorno a Roberto Cazzaniga si è formato un cordone di solidarietà, quando è successo a me sono stata messa alla gogna».

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Molti, all’epoca, dubitarono della sincerità della soubrette, convinti che avesse architettato tutto per farsi pubblicità. Lei invece ha sempre sostenuto d’essere stata plagiata e ha sempre puntato il dito contro le sue ex manager Michelazzo Eliana e Pamela Perricciolo, sostenendo che fossero loro le vere burattinaie del grottesco affaire. Adesso, al Corriere della Sera, Pamela conferma la stessa versione dei fatti: «Sono stata manipolata da due persone che conoscevano le mie fragilità. Sono tantissime le persone che finiscono nella mia stessa trappola, e oggi il mio impegno è sensibilizzare l’opinione pubblica intorno a questo genere di truffe».

Tutto nacque, racconta la Prati, da un «maledetto “abbocco” su Instagram». Poi l’inesistente lui piano piano conquistò la fiducia della soubrette al punto di farle credere che era pronto a portarla all’altare. E pure che della loro famiglia avrebbero fatto parte due figli adottivi, un maschietto e una femminuccia. Sembra impossibile, ma la Prati spiega che il finto fidanzato la ingannò «promettendomi incontri che non ci sono mai stati, facendo chiamate che si interrompevano subito perché lui era da qualche parte del mondo – per il suo lavoro- dove la linea era debole. Mi ha poi agganciato nella mia parte più sofferente parlandomi di bambini malati e abbandonati, che lui aveva adottato e di cui si doveva occupare. Io che dai 2 ai 9 anni ho vissuto in orfanotrofio, sono andata in tilt».

Pamela sentiva «tutti i giorni» l’inesistente Mark Caltagirone, «con messaggi e soprattutto note audio. Aveva una voce calda, famigliare, mi corteggiava in modo dolce, quasi da figura paterna. Un giorno quel sistema che mi ha manipolata mi porta in un bar, li trovo un bambino che mi chiama “mamma” e mi abbraccia, io scoppio in lacrime e ci abbracciamo forte. Era il bimbo delle foto e dei video che da mesi mi scriveva e mi chiamava mamma via messaggio. Ho scoperto che era un bambino assunto da un’agenzia di attori solo quando il castello di bugie è crollato e mi hanno detto la verità».

Pamela aveva persino comprato l’abito da sposa, «era quello dei miei sogni, come l’ho sempre immaginato». E tiene ancora in casa «i regali che compravo ai due bambini, una volta ho organizzato sulla mia terrazza una festa di compleanno per il maschietto, che poi ovviamente, con una scusa, non mi hanno più portato, ho video, messaggi, prove, regali. Il mio desiderio più grande è poter far vedere tutto quello che posseggo in modo da dimostrare alle persone quanto macabro sia stato il tutto». Alcuni credono che Pamela, con questa vicenda grottesca, si sia arricchita. «La verità», dice lei, «è che la gente raggirata come me finisce per essere anche derubata, Cazzaniga ha speso 700 mila euro e si è persino indebitato».

Pamela Prati: «A Roberto Cazzaniga hanno creduto, a me no. Ho pensato al suicidioultima modifica: 2021-12-14T10:19:02+01:00da shopper2000
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