Becky la rossa, la wrestler donna che fa impazzire gli uomini
Vera, finta? Chissà. Anche “The Man”, soprattutto lei/lui, è in bilico fra realtà e finzione, pioniere della fulgida era al femminile di questo sport dell’eccesso, alla continua rincorsa di amicizie, litigi, tradimenti, vendette, per ammantare di umanità un irrefrenabile uragano di muscoli e violenza.
Prima di vincere, prima di diventare il campione arrogante che tutte le donne oppresse dagli uomini vorrebbero essere, e che forse tutti gli uomini vorrebbero avere (forse), Bechy Lynch ha scalato la hit parade della popolarità sui social ravvivando il ring con oggetti e parole, tante parole, tante storie, tanti racconti. Fino a diventare reale, per la gente, più di tanti colleghi, ed allineare 1.48 milioni di followers su Twitter e 3.4 su Instagram. Dopo due anni di clamorosi su e giù, fra sistematiche esclusioni nei match pay-per-view e sconfitte nella sua specialità, lo SmackDown, dove vanta il record di prima campionessa mondiale.
Oggi, è “The Man”, il personaggio forte, che gira il mondo da wrestler professionista esibendosi davanti a milioni di persone ululanti che chiedono di sfogarsi per interposta persona con calci, pugni, manate, salti addosso a piedi uniti, trascinamenti, strattonamenti, sradicamenti dal ring, e qualsiasi altra brutalità che provochi dolore, ferite, sangue. Ieri, “la rossa” è stata per due anni hostess di volo della Air Lingus, (ereditando il lavoro da mammà) e si è arrangiata come clown e personal trainer. Oggi, urla: “Tutti parlano ad alta voce, finché non arriva “The Man””, dopo aver steso qualcuno.
Lei e lo SmackDown hanno cancellato la lotta, anche se capita di rompersi la faccia, di stare con la testa eretta per non far colare il sangue e di dover saltare qualche puntata perché i medici proprio non se la sentono di dare il nulla osta. Ieri, quindicenne, viveva in Irlanda, e mentiva sull’età per poter imparare l’arte della sopravvivenza alla Balor Academy, insieme al fratello maggiore, che sarebbe diventato “Gonzo de Monzo”. La sua prima evoluzione è transitata per NXT, la tv del wrestling, dove il suo visino ha bucato lo schermo. E, da Rebecca Quin, ha abbracciato il nome d’arte di Becky Lynch, ha cominciato a viaggiare per il mondo, più di tutti gli altri girovaghi del wrestling, contribuendo alla popolarità e ai successi del suo sport, anche nel Regno Unito.
Al curriculum ha aggiunto l’attività di stunt woman e di attrice, con qualche puntatina anche ad Hollywood – avete presente il film The marine 6- Close Quarters e la serie tv “Vikings”? -, una laura in recitazione al Dublin Institute of Technology e un periodo al Columbia College di Chicago, gli studi in Giurisprudenza, la fuga in Canada. Anche perché per sette anni, dal settembre 2006, non è salita sul ring per un brutto infortunio che sembrava averle danneggiato l’ottavo nervo cranico.
Ma, nel 2015, ha rilanciato la sfida a uno sport così maschilista con l’esibizione Bella Twins on Raw che s’è trasformato nell’hashtag #DiveDivasAChanche e in un massiccio rilancio su NXT. Con vistoso aumento di sceneggiate ideali per il business, e quindi faide, scuse, finte scuse, assalti scorretti, colpi mirati per acuire gli infortuni, vittorie e sconfitte che si susseguono come le sigle e le categorie.
Fino all’acme, il 28 ottobre, con la difesa del titolo contro Charlotte Flair nell’enfatizzato “Last Women Standing Match” che è stato giudicato dalla critica il miglior match femminile della storia della WWE. E quindi l’occasione giusta per diventare “The Man. Non male per la ragazzotta di Limerick, alta appena 1.68 per 61 chili, che viaggia a una media di 700mila dollari l’anno, un fidanzato ufficiale, Luka Sanders, un artista, non certo un wrestler, che la vezzeggia regalandole i suoi fiori preferiti. Ovviamente, rose.